La coppia ai tempi della quarantena: come riscoprirsi? Una prospettiva ACT

“Smetti di controllare come ti senti, impara a controllare quello che fai!” (R. Harris, 2009).

E’ trascorso un mese dall’inizio della quarantena, la famiglia è il rifugio, la risorsa disponibile e a volte anche la sede di litigi e incomprensioni.  Abbiamo  a disposizione più tempo, speso nel dedicare  cura agli ambienti della casa, alla cucina, allo stare insieme.

Stare sempre a cont-tatto, da tempo dimenticato per gli innumerevoli impegni, potrebbe fare emergere nella coppia incomprensioni, litigi e, nelle coppie già instabili da tempo, portare a rotture più ampie.

Molte altre coppie si sono ritrovate e hanno consolidato la loro unione.

Come avviene l’innamoramento?

Innamorarsi è facile, a chiunque può succedere, è come mangiare il tuo piatto preferito, guardare un bel film senza nessuno sforzo. Restare innamorati è la vera sfida, una sfida tanto più grande a causa di tutte le castronerie sull’amore con cui ci farciscono la testa fin da piccoli.  Pensa alle favole che ci hanno letto, dove il principe e la principessa vissero per sempre felici e contenti, per passare poi ai finali dei film holliwoodiani, libri, show televisivi… tutti riportano ai soliti vecchi miti.

I quattro miti

Mito 1: il partner perfetto

Lo sai che il partner perfetto è da qualche parte, la fuori che ti aspetta? Cerca e troverai un partner che soddisfa tutte le tue esigenze, fantasie e vivrete nella beatitudine eterna. Si, come no… Ed è reale anche Babbo Natale!

La verità è che non esiste il partner perfetto, come non esiste la coppia perfetta.

Che fare ? Smettere di paragonare il tuo partner agli altri; di fantasticare riguardo al partner che avresti potuto avere, o che avresti avuto. Oppure,  rispetto al partner che hai realmente avuto, ma che con il quale ormai è finita. Inoltre, basta soffermarsi soltanto sui difetti, sui vizi e sulle carenze e di pensare a come la vita potrebbe essere migliore se il partner cambiasse.

Come? Prenditi un momento per guardare cosa ti sta costando avere questo tipo di pensieri. Quanta rabbia, frustrazione e delusione ti crea. Questo non significa di lasciar fare al tuo partner quello che gli piace, quando vuole, senza alcuna considerazione per te. Ciò non darebbe vita ad una relazione sana e vitale. E’ importante, invece, dare uno sguardo onesto alle tue credenze interiorizzate rispetto a come il tuo partner dovrebbe comportarsi. Nota tutti i giudizi negativi che dai alla tua relazione e nota come questi pensieri di influenzino quando rimani intrappolato.

Chiediti: tutti questi pensieri stanno aiutando la tua relazione o la stanno danneggiando?

Mito 2: tu mi completi

Chi di voi non ha visto “Il diario di Bridget Jones, Harry ti presento Sally”… adorabili commedie romantiche. Altro film Jerry Maguire che ci ha donato la grande frase: “Tu mi completi.”, questa è la frase che il protagonista dice alla fine del film alla sua ragazza per provarle quanto l’ama.

Se sposi questo mito significa che agisci come se fossi incompleto senza partner… ciò è il motivo per cui sarai una persona bisognosa, dipendente, con la paura di restare solo, cosa che non favorisce una relazione sana e vitale.

Il fatto è che tu sei già completo – al di là del fatto che tu abbia un partner o meno. La mente non sarà d’accordo con questa affermazione, autocritica com’è, ci fa notare spesso quanto siamo incompleti. La realtà è altro, è importante sperimentare e consolidare un senso di interezza e completezza dentro di te che ti permetterà di renderti indipendente da qualsiasi altra persona.

Per una sana relazione è importante essere fedeli a se stessi, esprimersi in modo onesto, chiedere ciò di cui hai bisogno e difenderti senza trattenerti per paura dell’abbandono.

mito 3: l’amore dovrebbe essere facile

Altra affermazione che ci conduce in trappola, quando vivi per lungo tempo con un altro essere umano che ha:

  • diversi pensieri e sentimenti;
  • interessi diversi;
  • aspettative diverse rispetto ai lavori di casa, il sesso, i soldi, la religione, l’essere genitori, le vacanze, l’equilibrio tra lavoro e la vita, e la qualità del tempo;
  • stili diversi per comunicare, negoziare ed esprimere se stessi;
  • reazioni diverse alle cose che piacciono, fanno paura o che si detestano;
  • diverse esigenze per il cibo, il sesso, lo sport, il lavoro e il divertimento;
  • standard diversi per le pulizie e l’ordine;
  • amici e parenti con cui non vai tanto d’accordo;
  • abitudini e stranezze di una vita, profondamente radicate, che ti infastidiscono…

… dovrebbe essere facile?

Le menti sono molto rapide nel pensare che se i nostri partner fossero più compatibili, se non fossero così diversi da noi, allora le nostre relazioni sarebbero più semplici. Qui scivoliamo di nuovo  nel Mito 2: il partner perfetto. Il fatto è che ci saranno sempre delle diversità tra i due partner, motivo per cui le relazioni non sono facili.

Le relazioni richiedono: comunicazione, negoziazione, compromessi e molta accettazione delle differenze; desiderano anche che tu difenda te stesso, che sia onesto rispetto ai tuoi desideri e sentimenti, e mai e poi mai, qualora venissero meno, tu scendessi a compromessi.

Finché ti aspetti che il tuo partner pensi, senta, agisca come te, stai consegnando te stesso alla delusione e alla frustrazione. Non importa quanto abbiate in comune, ci saranno sempre delle differenze che vi metteranno alla prova.

L’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) si centra sull’accettazione, tramite l’accettazione delle diversità del partner, realizzerai che la rabbia, la frustrazione, il risentimento lasceranno il posto ad una relazione più salutare. Il secondo lemma: impegno (Commitment) riguarda l’intraprendere azioni impegnate per migliorare la tua relazione.

mito 4: l’amore eterno

Esiste davvero l’amore eterno? Domanda complicata. Finchè si riduce a definire l’amore un mix fantastico di sentimenti, pensieri e sensazioni, siamo fuori strada. Il problema è che i sentimenti non durano molto a lungo. Proprio come le nuvole cambiano in continuazione; ne consegue che: finchè si definisce l’amore come un sentimento, non potrà mai essere eterno.

Le farfalle non si sentono, si costruiscono… cit

Nei primi giorni di una relazione, quei sentimenti d’amore son o più intensi, durano molto e ritornano più velocemente che in seguito. Questa è definita la “fase della luna di miele” di una relazione, non dura a lungo, una media di 6 – 18 mesi per la maggior parte delle relazioni, mai oltre i tre anni. Quando termina, si prova, generalmente,  un senso di perdita. Fa stare bene, così bene che quando finisce la fase della luna di miele, molte persone chiudono la relazione argomentando la cosa così: “Basta. Non mi sento più innamorato, quindi chiaramente questo non è il partner giusto per me. Me ne vado”. “Non sento più le farfalle.”

Peccato! Pochi individui  concretizzano che,  una relazione autentica, amorevole, significativa, solitamente si avvia soltanto una volta che la fase della luna di miele è conclusa. Quando si vive la fase della luna di miele è come vivere sotto l’effetto di una droga che ti fa volare e giocare con i tuoi sensi, il partner è meraviglioso! Ma non stai vedendo la realtà: stai osservando una fantasia indotta dalla sostanza. Quando l’effetto finisce, vedi il partner per quello che è realmente. Questo provoca un pò di shock. Ma da qui nasce l’opportunità di creare una relazione autentica, intima tra due persone che si vedono realmente per quello che sono. Man mano che questa relazione si articola, ci saranno nuovi sentimenti d’amore, meno inebrianti e intensi ma infinitamente più ricchi e soddisfacenti.

Qual’è il modo più utile di pensare all’amore? Pensa all’amore non come un sentimento ma come un’azione. Il sentimento va e viene non puoi controllarlo, l’azione d’amore, invece, è qualcosa che puoi fare, oltre a come ti senti.

Facciamo un esempio: una coppia ha una discussione,  i partner urlano e scattano l’uno contro l’altra, magari terminando la discussione andando in stanze diverse della casa. Tutto ciò non aiuta e non è utile, non risolve la questione, ne porta ad essere più vicini. E’ soltanto tempo sprecato. Che fare? Prima si ripara il danno e meglio è per entrambi. Come? Alternandosi a porgere la prima mano e cercare di risolvere le cose. Non è facile, per fare ciò, è fondamentale aprirsi e fare spazio alla tua rabbia, accettando la presenza ma senza farti consumare da essa e farti portare in giro da essa. Hai necessità di lasciare andare tutti i tuoi pensieri rispetto al fatto che tu sei nella ragione e il tuo partner no. Tutto ciò avviene rimettendosi in contatto con i tuoi VALORI (che tipo di partner vuoi essere e che tipo di relazione vuoi costruire), e allora devi agire.

Agire con amore anche quando non provi sentimenti d’amore ti regala un senso di empowerment (cioè un senso di padronanza e controllo su ciò che riguarda la tua vita). Tutto ciò perché i sentimenti d’amore sono fugaci e in larga incontrollabili, tu puoi INTRAPRENDERE AZIONI D’AMORE sempre e ovunque per tutto il resto della tua vita. Per esempio, potresti provare rabbia ma agire con calma, oppure, provare ansia e agire con fiducia. Grazie a che cosa?

Ad uno dei temi chiave dell’ACT: SMETTI DI CERCARE DI CONTROLLARE COME TI SENTI E PRENDI IL CONTROLLO DI QUELLO CHE FAI!

In conclusione, volendo riassumere i miti citati e altri molto comuni in un’unica enorme fandonia: “Trova il partner giusto, solo allora sarai completo, rimanendo profondamente innamorato per il resto della tua vita senza alcuno sforzo” tutto ciò ulteriormente riassumibile in “Mission Impossible”… se credi a questa roba, ti stai approntando a una battaglia con la realtà.

Attraverso l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) puoi creare la relazione migliore possibile, in cui puoi agire con amore, apprezzare quello che il tuo partner ha da porgere, imparare ad accettare le vostre differenze, gestire le tue emozioni in un modo più efficace, verso una continua crescita e prosperità.

agiamo ora

Nei prossimi giorni potresti:

  • prendere nota di tutti i tuoi pensieri che hai rispetto a ciò che c’è di sbagliato nella tua relazione o nel tuo partner;
  • vedere i pensieri sopra citati sono in qualche modo collegati ai “4 grandi miti”.

Dopo un paio di giorni che hai effettuato ciò, scrivi le risposte alle seguenti domande:

  • Cosa accade al tuo umore quando sei catturato in pensieri che riguardano cosa c’è di sbagliato nella tua relazione o nel tuo partner?
  • Quanto confidi in questi pensieri o ti ci soffermi sopra, che effetto hanno sulla tua relazione?

Nel prossimo articolo ci occuperemo di che cosa fa scivolare via l’amore dalle relazioni… ma prima di ciò, è fondamentale fare l’esercizio richiesto.

Bibliografia:

  • Harris R. Se la coppia è in crisi. 21-7. Milano: Franco Angeli, 2011.
  • Harris R. Fare ACT.Milano: Franco Angeli, 2011.